Legge Mancino, assolti in cassazione esponenti di Lealtà Azione

COMUNICATO STAMPA

LEGGE MANCINO, ASSOLTI IN CASSAZIONE ESPONENTI DI LEALTÀ AZIONE

 

Roma, 13 ottobre 2021 – Con un annullamento senza rinvio ieri la Corte di Cassazione Sezione I Penale ha assolto per insussistenza del fatto quattro esponenti dell’Associazione Culturale Lealtà Azione per il reato di cui all’articolo 2 della Legge Mancino (manifestazioni usuali di gruppi razzisti).
Gli imputati – tra i quali il presidente dell’Associazione Stefano Del Miglio e Fausto Marchetti – erano stati portati a giudizio per avere esibito il saluto romano nel rito del “Presente” il 25 aprile 2016 al Campo X del cimitero di Milano, dove di trovano sepolti i Caduti della Repubblica Sociale Italiana.
In primo grado il Tribunale di Milano aveva pronunciato sentenza di assoluzione per insussistenza del fatto, ma a seguito di appello del Pubblico Ministero Piero Basilone la Corte d’appello condannava gli imputati, sostenendo l’ equivalenza tra il saluto romano e la manifestazione razzista, non rilevando il contesto commemorativo dei defunti.
Il verdetto della Suprema Corte – al di là delle questioni giuridiche sulle quali si attende il deposito della motivazioni – dimostra ancora una volta l’infondatezza di accuse di razzismo e apologia del fascismo più volte rilanciate dalla stampa, dalla politica e dal giornalismo di sinistra per delegittimare l’Associazione.
In un clima generale di “caccia alle streghe” la sentenza di ieri ricorda che la Repubblica Italiana è uno Stato di diritto nel quale la libertà di manifestazione del pensiero garantita dalla Costituzione non è un principio che può essere stravolto da artifizi che nulla c’entrano con la legge ma che appaiono strumentali a pressioni politiche.
Ufficio Stampa
Associazione Culturale Lealtà Azione