Milano – La scorsa settimana alcune testate giornalistiche hanno pubblicato come notizia  che uno sconosciuto Comitato antifascista lombardo pubblicizzava una petizione di Change.org, con la quale chiede lo scioglimento per legge di una serie di movimenti, gruppi e associazioni da loro definiti “nazifascisti”. Espresso e Repubblica si sono dilungati sull’argomento, ma non si capisce qual è la motivazione concreta dell’ attacco nei confronti delle associazioni citate dai promotori della petizione. Una di queste associazioni, Lealtà e Azione, ha una sede ad Abbiategrasso. Sono andata a trovarli.

lealtà e azioneConosco Bruno Vanolo, uno dei ragazzi di Lealtà e Azione, da molti anni, ed è a lui che ho chiesto di spiegarmi cosa sia la loro associazione e cosa fanno di così particolare da provocare una petizione online pubblicizzata dai maggiori quotidiani e settimanali italiani, fra cui L’Espresso e Repubblica, e rivolta niente meno che al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Senato Pietro Grasso e alla Presidente della Camera Laura Boldrini. Pensavo di fargli quattro domande via Facebook e invece Bruno mi ha invitato nella loro sede di Abbiategrasso in via Damiano Chiesa, “Vieni a vedere. Siamo qua ogni mercoledì sera.”
Ho fatto una gran fatica a trovare la sede di Lealtà e Azione. Non perchè sia nascosta, anzi, ma perchè ciò che avevo letto aveva lasciato il segno anche su di me e cercavo un negozio anche avesse un qualche segno distintivo. Un piccolo fascio littorio, qualcosa che lo ricordasse, una croce celtica, un’aquila o una qualche simbologia militare, magari anche solo storica. Invece nulla.
Ho riconosciuto il negozio solo perchè, in vetrina erano esposti alcuni volantini di Lealtà e Azione. Piuttosto ovvio, dato che è la sede dell’associazione.
Ho trovato un piccolo locale adibito a bar. Carino, pulito, con un monitor, un tavolino, qualche sedia, e Daniele, un ragazzo, giovane, sorridente e simpatico, che mi ha accolto e con cui ho chiacchierato aspettando Bruno. Daniele mi ha fatto vedere i video girati durante un loro campo escursionistico, sulle Dolomiti. Tende, sacchi a pelo, torrenti, passeggiate, aria pura e la sigla che mostrava un branco di lupi. Uno dei simboli di Lealtà e Azione è proprio il lupo, che ricorda le doti di lealtà, di collaborazione e di rispetto per la gerarchia, ma per loro “branco” ha un significato diverso.

I simboli di Lealtà-Azione

Che sia stato il lupo a spaventare così tanto il fantomatico Comitato Antifascista Lombardo da spingerlo a scatenare una guerra di firme contro Lealtà e Azione? Eppure il lupo non è un simbolo fascista. Se gli antifascisti si spaventano con i lupi, cosa faranno davanti ai lupetti dei boy scout?
Una delle prime cose che ho chiesto a Bruno è stato di spiegarmi i loro simboli. Nella saletta del retro della sede di Lealtà e Azione c’è un bel murales: lupi, un gladio (che somiglia molto ad una daga) con scritto Italia, e lo sfondo un’ Abbiategrasso che brucia. Bruno mi spiega: “Il lupo è il simbolo della lealtà, il gladio quello dell’azione.” Non abbiamo parlato del motivo per cui Abbiategrasso debba bruciare, ma il fuoco è simbolo della passione, dell’amore e della consacrazione,  ma non certo della distruzione. Le fiamme nel murales, infatti, non sono distruttive. Somigliano piuttosto alle note rappresentazioni dello Spirito Santo, se si parla di religiosità cristiana. Nel mezzo del murales la vergine greca Astrea, simbolo della giustizia e della bontà, cui è dedicata la sede di Abbiategrasso, fa comprendere anche meglio quali siano i sentimenti e le idee di questi ragazzi.

Io, che non sono sicuramente di sinistra, non ho potuto fare a meno di vedere in quei simboli la tradizione naturale, quella che arriva da lontano e che, volenti o nolenti, fa parte dell’educazione di tutti. Ce la tramandiamo sin dalla notte dei tempi. Il lupo è un animale totem, temuto e rispettato, il cui ruolo naturale è circondato di significati positivi, di protezione e di fermezza morale sin dall’antichità. Il gladio, come la daga, è il simbolo della forza, dell’azione, della lotta corpo a corpo, giorno dopo giorno, la lotta della vita. Daghe e lupi si trovano anche nelle incisioni rupestri delle antiche popolazioni della Valcamonica.  Dopo la mia digressione c’è qualcuno che riesce a vedere un qualcosa di fascista o nazista fra i simboli proposti da Lealtà e Azione? Ma che sia lo sfondo nero del loro logo che impressiona?
Vi racconterei una bugia se vi dicessi che non c’è nulla di destra, nella sede di Lealtà e Azione. Ma identificare “di destra” un circolo culturale e di volontariato solo perchè ordinato, positivo e legato ai valori tradizionali e della famiglia equivale a identificare “di sinistra” tutto ciò che è disordinato, ignorante, menefreghista, negativo e amorale. E, con tutta la fatica che si fa ad insegnare ai bambini ad essere ordinati, a comportarsi educatamente e civilmente, non si capisce perchè si debba essere felici se, crescendo, diventano “di sinistra”.
Giocando sempre con le simbologie, potrebbe sembrare anche che l’attacco del cosiddetto Comitato Antifascista Lombardo nei confronti di Lealtà e Azione sia uno degli attacchi del caos contro l’ordine.

L’azione di Lealtà e Azione: Bran.Co Onlus

Cos’è il Branco per Lealtà e azione? E’ un’associazione, la Branco.co onlus che si occupa di solidarietà sociale. Il sito internet ufficiale di Lealtà e Azione spiega meglio di quanto possa fare io quali sono le intenzioni dell’associazione. Bruno mi ha raccontato che uno dei progetti di cui si occupa la sede di Magenta e Abbiategrasso è un banco alimentare. Tutti i sabato mattina i ragazzi di Lealtà e Azione raccolgono generi alimentari davanti al Penny Market di Abbiategrasso e poi li distribuiscono alle famiglie in difficoltà, di Abbiategrasso. La particolarità del progetto è proprio nel concetto di “aiutare il prossimo”, il vicino di casa. Ciò che è raccolto ad Abbiategrasso è distribuito a chi abita ad Abbiategrasso. Bruno però mi ha detto una cosa ancora più particolare. “Non facciamo venire qui le famiglie che aiutiamo. Siamo noi che andiamo a casa loro; vogliamo creare un rapporto personale. Sappiamo che con l’aiuto che diamo,  con un pacco di cibo ogni 15 giorni, non risolviamo i problemi economici delle famiglie italiane di Abbiategrasso.  Però noi vogliamo anche ricostruire la comunità, quella che si sostiene da sola e che arriva in soccorso dei suoi stessi membri in difficoltà. ”
Dietro le parole di Bruno c’è un mondo, una battaglia comune a tanti movimenti e difficilissima da condurre. Non ho dubbi che la vittoria sarà dei perseveranti e dei forti, ma non ci si può nascondere che l’azione di Lealtà e Azione sia, nella società odierna, una vera lotta.
Ma siamo certi che il Comitato Antifascista Lombardo abbia capito che cosa ha chiesto di abolire per legge?

Cos’è la politica per Lealtà e azione?

Non riesco a credere che il volontariato sociale, la beneficenza, e la voglia di riportare il valore della solidarietà fra le virtù esercitate normalmente siamo motivi per fare la guerra ad un’associazione. Qualche altro motivo deve esserci perchè gli aderenti a Lealtà e Azione siano considerati così pericolosi e quindi ho chiesto a Bruno di spiegarmi quali sono le loro idee politiche e quale è il loro riferimento ideologico. I ragazzi di Lealtà e Azione si sentono di destra? “Non siamo nulla. Noi siamo LEALTA’ AZIONE e quello che siamo e facciamo lo dimostriamo ogni giorno con le nostre azioni! Non possiamo dire di non essere di destra anche se non ci piacciono queste etichettature e definizioni, che sono spesso vuote di significato. Certamente non rinneghiamo nulla del passato.” Per il resto, Lealtà e Azione è un’associazione culturale. Non fanno politica, intesa come si è abituati ad intenderla, fatta di logiche di partito e campagne elettorali. “Facciamo politica se si intende il significato originario di questa parola e quindi “polis”. Nell’antica Grecia chi faceva politica si prendeva cura della polis, della città, ed è esattamente quello che facciamo noi. Se invece far politica si intende la politica istituzionale,  allora no, questa “politica” non ci interessa”.
Sono italiani, non c’è dubbio. Sono legati all’idea di Italia e tricolore, però hanno concetti e progetti legati alla comunità locale che non sono in contrasto con il concetto di autodeterminazione dei popoli e quindi del federalismo, perlomeno quello della comunità.

Forse è proprio la lealtà spinta fino al coraggio di non rinnegare ciò che è universalmente demonizzato che spaventa il comitato antifascista lombardo. Forse è l’esistenza dell‘associazione Memento. Forse il motivo di tanta paura da parte di associazioni come Anpi e di partiti come Rifondazione Comunista (firmatari della petizione) risiede nel fatto che le idee della tradizione, dell’autodeterminazione dei popoli  e dell’identitarismo sono riuscite a sopravvivere alla macina del mondialismo, mentre il comunismo, che lo ha adottato come identità, ne è stato stritolato.