Manifestazione: fiaccolata contro la guerra

COMITATO ‘UNITI CONTRO LA GUERRA’ ANNUNCIA MANIFESTAZIONE A MILANO IL 4 DICEMBRE

Milano, 25 Novembre 2022 – Il comitato ‘Uniti contro la guerra’ annuncia la sua prima manifestazione per domenica 4 Dicembre a Milano ore 16.00, Piazzale Cadorna, fiaccolata contro la guerra.
“Vogliamo far sentire forte la nostra voce per dire basta ad una guerra che sta trascinando l’Italia e l’Europa intera sull’orlo del baratro – spiegano dal comitato promotore – Interrompere il flusso di armi destinate al governo di Kiev e revocare le sanzioni alla Russia sono condizioni necessarie per poter avviare dei seri negoziati di pace ed allo stesso tempo evitare sia il rischio di un estensione del conflitto (come già successo con il caso dei missili ucraini che hanno colpito un villaggio polacco) che l’arrivo di un crisi economica senza precedenti”.
“L’Italia – prosegue la nota – avrebbe fin dal principio dovuto assumere una posizione di neutralità attiva invece di divenire cobelligerante attraverso l’incondizionato sostegno militare al governo ucraino e la rinuncia suicida agli approvvigionamenti energetici russi. Roma e non Ankara poteva assumere il ruolo di mediatore tra le parti se solo avessimo pensato ai nostri interessi nazionali invece che a quelli americani. Al nuovo governo chiediamo di rispettare la volontà del popolo italiano, la cui stragrande maggioranza non vuole contribuire ad alimentare il conflitto in corso. E’ inoltre necessario ripensare la politica masochistica delle sanzioni che invece di colpire la Russia finiscono con il gravare pesantemente sulle tasche delle imprese e dei cittadini italiani”.
“Quella di Milano – concludono gli organizzatori della manifestazione – è sola la prima di numerose mobilitazioni che organizzeremo nelle principali città italiane. Il comitato ‘Uniti contro la guerra’ nasce dal basso come aggregazione spontanea di associazioni, movimenti e liberi cittadini che si riconoscono la necessità di perseguire la via della pace e della sovranità nazionale piuttosto che accettare supinamente qualsiasi diktat proveniente da oltreoceano”.